CASA RIFUGIO

Il Comune di Livorno ha concesso in comodato d’uso un’abitazione destinata a casa, a indirizzo segreto, per accogliere fino a 4 donne vittime di violenza, sole o con minori. La presenza di più donne ospiti è importante: se fino a quel momento si sono sentite le uniche a subire violenza e terribilmente isolate, qui si accorgono che le difficoltà sono invece comuni a molte.

REGOLAMENTO CASA RIFUGIO
Art. 1 – Finalità
La casa rifugio è stata concepita per offrire alle donne un luogo sicuro in cui sottrarsi alla violenza del (ex)partner, che spesso aumenta nel periodo in cui la donna tenta di separarsi.
E’ una struttura residenziale a carattere comunitario che offre ospitalità e assistenza a donne che hanno subito violenza fisica e/o psicologica, con o senza figli, per le quali si renda necessario il distacco dal luogo in cui è avvenuta la violenza e l’inserimento in una comunità.
E’ un luogo protetto a indirizzo segreto, in cui avviare un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e iniziare a ricostruire con serenità la propria autonomia.

Art. 2 – Soggetti aventi diritto
Le donne aventi diritto sono coloro che hanno intrapreso un percorso di sostegno psicologico e vivono una situazione di grave pericolo, che può mettere a repentaglio la loro sicurezza e la loro vita.
Criteri di non idoneità sono:
a) donne tossicodipendenti
b) donne sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà da scontare a domicilio
c) donne con gravi e conclamate patologie psichiatriche
d) donne in situazione di difficoltà abitativa unicamente riferibile ad emergenza abitativa
e) potenziale incompatibilità con il gruppo di ospiti presenti.
La permanenza in struttura della donna e di eventuali minori non può superare il periodo di 15 giorni, a partire dal giorno del loro ingresso nella casa.

Art. 3 – Percorso di accesso
La donna, italiana o straniera, viene accolta nella struttura residenziale con le proprie figlie/figli dopo che si è rivolta (autonomamente o inviata da altri servizi) al Centro Antiviolenza ed ha instaurato una relazione con un’operatrice attraverso uno o più colloqui. Nel colloquio d’ingresso, oltre a esaminare le esigenze particolari della donna, le si descrive la situazione abitativa che incontrerà, si legge e si discute insieme il regolamento della casa, dando la massima importanza alle norme riguardanti la segretezza, il rispetto, la sicurezza, l’incolumità personale delle donne accolte e per quelle che verranno successivamente ospitate.

Art. 4 – Gestione della Casa
Tutte le donne sono invitate ad impegnarsi al massimo per instaurare una buona convivenza con le altre, quando presenti. La vita all’interno della casa è autogestita dalle donne che vi abitano. Ognuna di esse si occupa delle proprie figlie/figli. Anche dopo l’ingresso nella casa le donne continuano gli incontri con l’operatrice referente per i colloqui individuali.

Art. 5 – Inserimenti in emergenza
Il Centro mette a disposizione dell’Ente inviante (Forze dell’Ordine, Pronto Soccorso, Servizi Sociali, altri Centri Antiviolenza), dove si presenti la necessità da parte della donna, di allontanarsi dalla propria abitazione, accoglienza in emergenza, secondo modalità da stabilire al momento e per i quali è garantita la reperibilità della coordinatrice.

CENTRO DONNA

Il Centro Donna del Comune di Livorno è affidato in gestione alla nostra associazione. Si tratta di uno spazio di incontro e un luogo di iniziative culturali per sostenere la visibilità dei saperi e delle pratiche femminili. Il Centro offre sostegno alle donne nel percorso di ricerca di nuove opportunità di inserimento attivo nella società.

CENTRO ANTI-VIOLENZA

La Rete Antiviolenza Città di Livorno è una partnership costituita da Comune, Questura, Arma Provinciale dei Carabinieri, Azienda USL 6, Associazione Ippogrifo. I partner operano nell’attivare sul territorio azioni integrate d’intervento a favore di donne e minori che subiscono violenza. L’obiettivo è quello di lavorare insieme per contrastare la violenza di genere, un fenomeno purtroppo ancora oggi molto grave e diffuso, come dimostrano le cronache che spesso si occupano di episodi di violenza contro donne e minori.