IDENTITÀ DI GENERE

Da molti anni lavoriamo sul concetto di identità di genere, interrogandoci e aprendoci al confronto con altre sensibilità.

La pratica del partire da sé ereditata dal femminismo e che racconta la soggettività di ognuna di noi – oggi – è riuscita a pervadere i gruppi di condivisione dei giovani uomini, che, in autocoscienza, si interrogano sulla relazione fra i sessi, sulla costruzione sociale dei modelli di mascolinità, finalmente lontani dalla cultura centrata su un soggetto fintamente neutro universale, in realtà sessuato maschile, deciso a non partire da sé e dunque a non staccarsi da sé.

Tuttavia dobbiamo dire che il cambiamento procede con lentezza: se pensiamo al linguaggio – parlare non è mai neutro – risulta evidente che è il linguaggio che dà significato, che è nel linguaggio che si genera quella soggettività sessuata, che ci definisce nella nostra esperienza di vita. Eppure nella quotidianità tocchiamo con mano che l’utilizzo del linguaggio di genere nella comunicazione ancora stenta ad affermarsi, per cui nei mass media ci troviamo a fare i conti con una declinazione della parola “neutra che, di fatto, impone il maschile.

Parlando di identità di genere dobbiamo al movimento delle donne, nei secoli, il rifiuto della divisione tra pubblico e privato imposta ai diversi ruoli [il privato alla donna moglie e madre – il pubblico all’uomo]. Il patriarcato colloca la donna – oggetto del discorso – nel dentro, luogo di insignificanza e spinge l’uomo – soggetto del discorso – al fuori, luogo di dominio pubblico.

Il femminismo ha avviato la ricerca di una identità che, partendo dal proprio corpo e dalla relazione, dalla pratica delle relazioni, ha dato vita ad una ricerca, mai conclusa, sulla identità della donna, soggetto protagonista di un percorso di affermazione individuale, sociale, politica da tempo in atto. Un’ultima riflessione: l’identità di genere va diffusa non come conquista separatista, ma come consapevolezza del sé nella relazione con l’altra e l’altro da sè.

BIBLIOGRAFIA

  1. Muraro (2006)L’Ordine simbolico della madreEdizioni Emme

La scommessa della libertà femminile

DONNA

Il Centro Donna del Comune di Livorno è affidato in gestione alla nostra associazione. Si tratta di uno spazio di incontro e un luogo di iniziative culturali per sostenere la visibilità dei saperi e delle pratiche femminili. Il Centro offre sostegno alle donne nel percorso di ricerca di nuove opportunità di inserimento attivo nella società.

FORMAZIONE E RICERCA

La nostra associzione è certificata da SGS-Italia nel Sistema ISO 9001 nei settori della progettazione sociale, formazione, educazione. Dispone al suo interno delle professionalità necessarie per la progettazione e la realizzazione di interventi formativi in ambito sociale, psicologico ed educativo, certificazione delle competenze e valutazione degli apprendimenti.

WELFARE

Ci impegniamo nelle politiche del welfare, attraverso la pianificazione di servizi, nuovi e innovativi, in una prospettiva che favorisce e sostiene lo sviluppo di tavoli di confronto e progettazione allargati, contribuendo a creare partenariati e reti territoriali. La progettazione è fondamentale nel processo del servizio, per andare incontro alle esigenze e ai bisogni della comunità.

INFANZIA

Situato in una villa d’epoca in Via Del Bosco 15/A a Livorno, nel cuore verde della città, il “Nido delle Meraviglie” accoglie oltre 20 tra bambine e bambini dai 12 ai 36 mesi. Il Nido nasce nel 2009 ed è stato realizzato con il contributo della Regione Toscana e del Dipartimento Ministeriale per le Politiche per la Famiglia. Si tratta di una struttura accreditata e convenzionato con il Comune di Livorno.

UOMINI MALTRATTANTI

All’interno del progetto PUM - realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità - abbiamo attivato un programma rivolto a uomini autori di violenza e interessati ad avviare il cambiamento del proprio comportamento. È affidata al gruppo LUI, che si occupa della presa in carico degli uomini autori di comportamenti violenti. L’obiettivo è incoraggiare gli uomini a riflettere sul proprio comportamento nelle relazioni affettive e a iniziare il cammino.